La vita delle comunità della Bassa Casamance, nella regione senegalse di Ziguinchor, ruota attorno all’acqua, sia quella salata dell’oceano e della laguna, sia quella dolce di fiume. Queste acque sono ricche di risorse e la pesca svolge un ruolo importante per la popolazione, sia economicamente che socialmente.
Il sovrasfruttamento e le cattive pratiche di pesca hanno però gradualmente impoverito il mare e i corsi d’acqua, contribuendo a creare tensioni tra i residenti locali. Allo stesso tempo anche le mangrovie, piante che si trovano lungo gli estuari del fiume Casamance e sono importanti per gli equilibri ecosistemici, sono diminuite negli ultimi 40 anni a causa del cambiamento climatico e dello sfruttamento eccessivo.
Per affrontare queste sfide a settembre 2023 è stato avviato il progetto “GPS – Gestione Partecipativa e Sostenibile dell’area marina protetta (AMP) comunitaria di Ufoyaal Kassa-Bandial”. L’iniziativa, le cui attività sono terminate a febbraio 2025, è stata finanziata dall’Unione Buddhista Italiana e implementata con un approccio partecipativo da ISCOS in collaborazione con l’Ong senegalese Agada e l‘AMP di Ufoyaal Kassa-Bandial, istituita nel 2022. Il progetto ha raggiunto risultati significativi nella protezione e nel ripristino degli ecosistemi costieri e marini.

Per preservare gli stock ittici, GPS ha rafforzato il controllo delle attività di pesca nell’AMP, combinando il monitoraggio delle pratiche dei pescatori con azioni di sensibilizzazione ambientale e supporto comunitario. La sorveglianza e la tutela dell’area marina protetta sono state poi migliorate calando 50 boe, utili a delimitare i corsi d’acqua, segnalare i pericoli e guidare le imbarcazioni in sicurezza. Inoltre, è stata completata la mappatura dell’Area Marina Protetta per permetterne una gestione più efficace e realizzata una torre di osservazione per le specie animali della zona (tartarughe, lamantini, uccelli).

Tra le altre azioni, il progetto ha favorito la biodiversità marina attraverso l’installazione di connettori di ostriche. Si tratta di una soluzione innovativa e sostenibile per proteggere le mangrovie, che in precedenza venivano abbattute per la raccolta, causando gravi danni alla biodiversità e all’equilibrio dell’ecosistema.
Parallelamente, il progetto ha promosso opportunità economiche sostenibili per le comunità locali attraverso la costruzione di forni per l’affumicatura e l’essiccazione dei prodotti ittici e la formazione di 30 donne nella loro trasformazione, favorendo così l’empowerment femminile.

Infine, per contrastare la deforestazione e proteggere le coste, il progetto ha portato al rimboschimento delle mangrovie e di 500 alberi nei boschi di Calabone, nel comune di Oussouye, e di Cagnoutte, nel comune di Mlomp.