In Italia, in 50.000 hanno ricchezza tre volte superiore a quella di 25 milioni di Italiani poveri. Un divario dannoso e pericoloso figlio di una partita truccata in cui alla lunga perdono tutti
La pandemia, la crisi energetica accelerata dalla guerra in Ucraina e l’impennata dei prezzi si sono innestati su fratture di lungo corso e rischiano di aggravare ulteriormente le disuguaglianze tra i cittadini.
Divari di lungo corso che oggi superano il livello di guardia. Ad esempio, la ricchezza posseduta dallo 0,1% degli italiani più ricchi, poco meno di 50.000 persone, è circa tre volte superiore a quella nelle mani della metà più povera della popolazione (25 milioni di italiani).
Le disuguaglianze tuttavia non sono casuali, ma il risultato delle scelte di politica pubblica che hanno prodotto negli ultimi decenni profondi mutamenti nella distribuzione di risorse tra i cittadini.
Adesso abbiamo l’opportunità di cambiare le regole del gioco, di chiedere di ridistribuire la ricchezza per una società più giusta e solidale: firma la petizione #LaGrandeRicchezza e chiedi all’Unione Europea l’introduzione di un’imposta europea sui grandi patrimoni. Se applicata ad esempio a quei 50 mila italiani più ricchi, con un patrimonio netto al di sopra dei 5,4 milioni di euro, l’imposta potrebbe produrre risorse fino a 16 miliardi di euro all’anno!
Redistribuiamo questa grande ricchezza per il bene di TUTT*!