Il 12 maggio scorso Iscos Emilia-Romagna ha ricevuto a Reggio Emilia il Premio per la Pace “Giuseppe Dossetti” grazie al progetto “I figli dimenticati delle guerre in Bosnia Erzegovina”. In particolare, l’Iscos ha ottenuto il riconoscimento speciale “Fondazione Pietro Manodori”, la sezione del premio Dossetti dedicata alle associazioni reggiane.
Il premio, ritirato da Tamara Cvetkovic di Iscos, è stato conferito “per l’opera di conoscenza e di sensibilizzazione della storia e delle vicende della Bosnia-Erzegovina e delle conseguenze della guerra che segnò profondamente quella terra. In particolare, l’attenzione verso le donne che hanno subito violenze e i bambini nati da quelle violenze. Un progetto e una iniziativa culturale e di diffusione di una cultura dei diritti e della pace frutto della giustizia sociale”, come ha sottolineato la giuria presieduta dall’onorevole Pierluigi Castagnetti.
Il progetto
Grazie al progetto in questione, 600 studenti, 30 insegnanti delle scuole superiori di Reggio Emilia e 150 cittadini hanno avuto modo di ascoltare la testimonianza di Ajna Jusic, presidente dell’associazione The Forgotten Children of War di Sarajevo. Gli incontri sono stati preceduti e seguiti da una formazione specifica condotta Tamara Cvetkovic di Iscos e da repliche teatrali del monologo “Perché io ho vinto”, portato in scena dall’attrice bosniaca Nela Lucic. Il testo è tratto da “Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio”, libro di Luca Leone che parla anche dello stupro etnico divenuto pratica comune durante il conflitto nei Balcani. Non sono mancati poi laboratori artistici sui diritti umani e incontri con attivisti e organizzazioni della società civile impegnati nella cooperazione internazionale.
Contestualmente è stata presentata la mostra fotografica “Breaking free – discriminiamo la violenza non le persone” realizzata dall’associazione The Forgotten Children of War in collaborazione con Iscos ed esposta a Reggio Emilia nell’ottobre del 2019 e al Festival Ubuntu di Gualtieri a giugno 2022.
Il percorso di promozione di una cultura di pace e solidarietà da parte dell’Iscos non si è mai fermato, ma continua grazie ai “Viaggi della Memoria e della solidarietà in Bosnia Erzegovina”, organizzati frequentemente dalla sede emiliana dell’Istituto con l’obiettivo di far conoscere la storia del Paese, incontrare testimoni e sopravvissuti del conflitto degli anni ’90 e condividere le sfide degli attivisti dei diritti umani.