Il 20 febbraio è la Giornata della Giustizia Sociale. Come membri della rete SOLIDAR abbiamo firmato una dichiarazione per richiedere all’Unione Europea una “Transizione Giusta”.
Crediamo infatti che sia fondamentale garantire che la transizione verde verso la neutralità climatica sia giusta ed equa e includa tutti i Paesi del mondo, soprattutto nel Sud globale.
Questo perché, in primo luogo, le popolazioni del Sud globale sono le più vulnerabili di fronte ai cambiamenti climatici e agli effetti dannosi che ne derivano e ne deriveranno e spesso sono le meno attrezzate per contrastarne gli effetti.
In secondo luogo, sono i meno responsabili delle emissioni di CO2, dei modelli e delle scelte insostenibili passate e presenti che hanno portato il nostro pianeta sull’orlo del collasso, mentre i Paesi più ricchi del mondo, il “Nord globale”, sono responsabili di circa la metà di tutte le emissioni dalla Rivoluzione industriale.
Infine, per la transizione saranno necessarie grandi quantità di materie prime, soprattutto per quanto riguarda le energie rinnovabili e le infrastrutture. I Paesi del Sud globale ospitano una quota significativa di queste risorse necessarie. Affinché la giustizia climatica sia al centro e non si ripetano le esperienze passate di colonialismo ed estrattivismo, le cui ripercussioni si vedono ancora oggi, questi Paesi devono svolgere un ruolo chiave in tutte le fasi di questo processo. Anche la società civile, gli attivisti, i movimenti sociali, i sindacati come rappresentanti delle comunità a livello locale e nazionale devono essere coinvolti.
La transizione giusta è al centro del lavoro di SOLIDAR ed è una priorità per la nostra attività di advocacy congiunta con membri e partner di tutto il mondo. Per questo SOLIDAR invita a una grande mobilitazione dei suoi membri e partner, in Africa, Europa, America Latina e Asia meridionale, in occasione della Giornata della giustizia sociale di quest’anno, per far sentire la nostra voce nel chiedere una transizione verde che sia giusta, a tutti i livelli e in tutto il mondo.
Qui la nostra dichiarazione: