Dal 24 febbraio è in corso l’invasione della Russia nei confronti dell’Ucraina: già i morti si contano a migliaia e le persone sfollate e in fuga a milioni. Una catastrofe umanitaria, purtroppo, con pochi precedenti per intensità, impatto e conseguenze dirette nella storia recente dell’Europa. Vittime civili di guerra, donne e bambini che fuggono dai bombardamenti e dalla distruzione di case, scuole e ospedali, città isolate, infrastrutture distrutte, fame e desolazione umana.
La rete ISCOS era già attiva, in collaborazione con l’Associazione dei Bielorussi in Italia Supolka, per azioni di solidarietà nei confronti dei prigionieri politici e dei dissidenti bielorussi perseguitati dal regime di Lukaschenko, principale alleato di Putin in Europa, e con la campagna di solidarietà lungo la rotta balcanica I walk the line in Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro a sostegno e supporto di associazioni e volontari attivi per il primo soccorso a persone-in-movimento provenienti da Afghanistan, Pakistan, Somalia, Algeria, Eritrea e altre aree di guerra o di povertà.
Emergenze e crisi che si incontrano nei crocevia dei confini europei, dove purtroppo sempre più spesso si erigono barriere e muri, si respingono persone, si attrezzano campi di segregazione, in aperta e ostile violazione dei diritti umani, del diritto internazionale e dei diritti costituzionali di tanti stati membri, invece di esigere maggiore rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e del riconoscimento del diritto alla protezione internazionale per chiunque fugga dalle guerre e dalle persecuzioni. E a causa di queste non può tornare a vivere nel proprio Paese. A casa propria.
A distanza di 25 anni dalla fine delle guerre nei Balcani, un’altra guerra irrompe nella storia europea. Tornano ad essere protagoniste persone in fuga che ricordano gli sfollati e i rifugiati dei conflitti degli anni ’90, creando un ulteriore punto di contatto fra ciò che è stato e ciò che è oggi l’Europa. Dal 1994 ad oggi ricopre la carica di presidente della Repubblica di Bielorussia, senza soluzione di continuità, Aleksandr Lukashenko, che ha ottenuto per la sesta volta il mandato di governo quinquennale. Elezioni contestate, opposizione repressa e dissidenti arrestati. L’Unione europea si è già espressa attraverso la presidente Von der Leyen: «Non c’è posto in Europa per chi bersaglia e reprime con violenza chi protesta pacificamente. I diritti fondamentali in Bielorussia devono essere rispettati».
In questo contesto, e partendo dalle esperienze, le relazioni e le attività già realizzate, la rete ISCOS ha deciso quindi di proporre alcune azioni di solidarietà e di impegno per la pace e la libertà lungo i confini europei attraverso:
1. Una Campagna di informazione sulla violazione dei diritti umani, la libertà di espressione e di manifestazione del proprio dissenso in Bielorussia e Russia e di sensibilizzazione ad azioni politiche a favore della pace e della democrazia nei Paesi attualmente coinvolti nel conflitto. Promuovendo, anche all’interno dei congressi e delle iniziative della Cisl, le testimonianze delle vittime di guerra, dei profughi e dei rifugiati, così come delle dissidenti bielorusse all’estero, in collaborazione con l’Associazione Supolka, e con altre associazioni e attiviste/i russi, bielorussi e ucraini.
Allo stesso tempo proseguiremo con la raccolta delle testimonianze lungo la rotta balcanica in fuga dalle guerre mediorientali e da altri contesti critici e di povertà.
2. Una campagna di raccolta di materiali e beni di prima necessità secondo le indicazioni ricevute dalle associazioni in loco in Ucraina, Polonia, Romania e Slovacchia a favore delle popolazioni civili sfollate e in fuga dalla guerra facendo riferimento all’hub logistico del Comitato ISCOS Veneto a Vicenza.
La distribuzione dei beni di prima necessità avverrà in accordo con il Consolato Ucraino in Italia e/o con altre associazioni locali come Associazione bielorussa in Polonia “Żyvi” o Associazione “Free shop Partyzanka”.
In particolare, in collaborazione con l’associazione SUPOLKA, abbiamo scelto di sostenere l’iniziativa della fondazione dei medici bielorussi BMSF/Belarusian Medical Solidarity Foundation e l’ONG Zvyano, di cui Tatsiana Hatsura- Yavorskaya, attivista ed ex prigioniera politica bielorussa, è fondatrice; contribuendo all’acquisto di alcuni kit Waterlily, un dispositivo di trattamento ipobarico delle ferite. La pressione negativa velocizza la guarigione e migliora il carico batterico della ferita, allevia il dolore e fa guarire i feriti più velocemente. L’obiettivo è di acquistare venti dispositivi, ad un costo di circa 2.000 € ciascuno, da fornire agli ospedali di Kyiv, Lviv e Volnovakha. Per il trattamento completo di un paziente occorrono da 7 a 20 giorni di terapia. Con 20 kit e i consumabili previsti riusciremo ad alleviare il dolore e far guarire le ferite da arma da fuoco per circa 6 mesi aiutando oltre 500 pazienti. Si tratta di un aiuto concreto alle vittime della guerra che soffrono adesso, mentre state leggendo queste righe.
Per partecipare a questa campagna è possibile fare una donazione con queste coordinate:
Conto corrente: ISCOS SOLIDARIETA’
IBAN: IT51E0501803200000011015476
CAUSALE: Kit medici – I walk the line
Grazie a quanti doneranno.