Il nuovo libro + DVD di Andrea Cortesi (direttore dell’ISCOS Emilia Romagna) e Luca Leone, pubblicato da Infinito Edizioni. Con l’introduzione di Michele Buono e la post-fazione di Giorgio Graziani (segretario confederale CISL)
“La pace è fredda perché la guerra è ancora calda. Basta esaminare l’apartheid ancora dominante nel sistema scolastico o il rifiuto di una memoria non dico condivisa ma almeno solidale e rispettosa. Basta osservare il disinteresse delle autorità alla richiesta di giustizia che ancora si leva dalle donne sopravvissute allo stupro. Con la giustizia non si fanno soldi e non si ottiene consenso: col clientelarismo e la corruzione sì”. (Riccardo Noury)
Nel novembre del 1995 gli Accordi di Dayton hanno fermato la guerra in Bosnia Erzegovina, ma non hanno costruito una vera pace. Un quarto di secolo dopo la fine del conflitto del 1992-1995 uno scrittore, un cooperante e una film-maker sono andati alla ricerca dei testimoni del conflitto, le stesse persone che, dopo la firma degli accordi di pace, si sono rimboccate le maniche per cercare di ricostruire un Paese che invece è diventato prigioniero di nazionalismi, corruzione, povertà e odi instillati a tavolino, in una società duramente messa alla prova da lutti e abbandono.
Jovan Divjak, Pero Sudar, Amor Mašović, Staša Zajović, Bakira Hašečić, Kanita Fočak, Jacob Finci, Dervo Sejdić e tanti altri testimoni raccontano senza nulla tacere la guerra, il ritorno alla pace, le difficoltà, le speranze e le delusioni della Bosnia Erzegovina, ma anche della Serbia, di oggi. Da Sarajevo a Bratunac, via Belgrado, da Višegrad a Srebrenica, le voci dei protagonisti si rincorrono, superando le appartenenze culturali, per raccontare le tragedie individuali e familiari. Un quarto di secolo dopo, la Bosnia Erzegovina ha ancora attaccato alle caviglie il peso incalcolabile del conflitto, che la sta facendo sprofondare sempre più in basso. Sul presente e sul futuro si addensano nere nubi. Eppure, stando a sentire i protagonisti di questo lavoro, c’è ancora qualcosa che instilla una speranza di cambiamento nei bosniaco-erzegovesi.
“Le testimonianze coraggiose che hanno permesso di far nascere questo libro e il documentario che lo accompagna ci permettono di ‘non dimenticare’ e di poter coltivare il difficile terreno della memoria, così preziosa per il nostro futuro”. (Giorgio Graziani)
Con il patrocinio di Amnesty International, Comune di Reggio Emilia, Iscos Emilia Romagna, Iscos Lombardia, Iscos Toscana, Letteraltura Adriatic Green Net, Bosna u srcu, Cooperativa sociale Madre Teresa, Diocesi di Chiavari, Fondazione Langer, Mirnimost, Non dalla guerra, SGB CISL Sudtirolo. Con il supporto di CSV Lazio.
Progetto finanziato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
Dallo scorso dicembre il libro + DVD viene presentato in diverse città, con la presenza degli autori e di testimoni bosniaci. Di seguito la locandina del tour con i primi incontri già programmati.