Da diversi anni, in tutta Europa e in diversi settori lavorativi, si assiste al rapido aumento di forme di lavoro non protetto e all’incremento del numero di immigrati senza documenti di soggiorno.
Il migrante si trova ad affrontare la quotidianità in un paese con leggi, persone e culture sconosciute, ed è per questo che, in molti casi, è soggetto a vessazioni e soprusi. La migrazione clandestina presenta rischi ancora maggiori: i migranti possono rimanere vittime di sfruttatori che, approfittando della loro situazione di illegalità, li costringono a forme di lavoro forzato o di similschiavitù, nonché a gravi forme di sfruttamento, anche di tipo sessuale.
Lo studio delle ragioni che hanno determinato questa situazione costituisce il punto di partenza per la ricerca della sua soluzione. Per questo ISCOS ha realizzato un programma annuale, conclusosi nel 2010, che ha coinvolto associazioni, sindacati e ONG di sei stati membri dell’Unione Europea (Estonia, Germania, Italia, Lituania, Romania e Svezia), diretto a contribuire al dibattito e alla ricerca su pratiche e leggi a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, rischiose per le condizioni di lavoro dei migranti e per la riuscita del dialogo sociale.
Le organizzazioni sindacali e le associazioni di migranti sono i beneficiari del progetto “Decent Work for All: a key for effective industrial relations”, cofinanziato dalla Commissione Europea.
In Italia, le attività realizzate da ISCOS si sono concentrate sulla raccolta di informazioni sul quadro legislativo italiano ed europeo nel settore dell’assistenza e cura alle persone, sulla realizzazione di un case study dal titolo “Migranti e lavoro domestico” sulle condizioni di vita e di lavoro di colf e badanti immigrate in Piemonte, e sull’organizzazione di un seminario sindacato-istituzioni dedicato al tema “Donne migranti e lavoro di cura, una sfida per l’integrazione”. Al seminario, organizzato in collaborazione con ISCOS Piemonte, hanno partecipato oltre 100 delegati sindacali, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni dei migranti che hanno dato vita a un costruttivo momento di dialogo sociale.