Quasi 50 anni di dittatura militare gravano sulle spalle del popolo Birmano. Un popolo coraggioso, come hanno dimostrato nel corso degli anni i molti “dissidenti” che con le loro azioni sono riusciti a sollecitare l’interesse della comunità internazionale. I monaci buddisti, gli studenti della rivolta 8888, la leader della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace nel 1991, sono alcuni di questi eroi della democrazia. Altri eroi, forse meno famosi, sono i sindacalisti della FTUB che, costretti all’esilio nella vicina Thailandia, entrano ed escono clandestinamente dal paese rischiando la libertà e la vita per promuovere i diritti dei lavoratori.
La campagna “Adottiamo un sindacalista o una sindacalista birmana” è stata promossa da CISL e ISCOS per creare solidarietà e gemellaggio tra le strutture della CISL e della FTUB, per concorrere al rafforzamento della presenza sindacale interna e per rafforzare l’iniziativa democratica del sindacato sul territorio birmano.
Attraverso l’azione degli attivisti sindacali sostenuti dalla campagna, si intende promuovere la formazione e la sensibilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici, raccogliere le denunce sul lavoro forzato, sugli espropri delle terre e sulle pesantissime condizioni di lavoro, in particolare nel settore edile e della costruzione di grandi infrastrutture.
Dal giugno 2011, data di avvio delle attività, 35 strutture CISL hanno “adottato” 24 (27 nel secondo anno) sindacalisti e attivisti sindacali, uomini e donne, che possono contare su un sostegno economico puntuale e concreto al pericoloso lavoro che svolgono.
La campagna ha permesso la nascita e la registrazione dei seguenti sindacati: Myanmar Industrial Trade Union, Myanmar Farmers and Agricolture Union, Myanmar Textile and Garment Union (provincia di Bago) e il sindacato di fabbrica Tay Yi nella zona industriale di Rangoon.
Ronnie Than Lwin, vice presidente della FTUB, ha espresso la sua gratitudine in una lettera indirizzata alla CISL e all’ISCOS: “Grazie per il continuo sostegno della campagna Adottiamo un sindacalista o una sindacalista birmana. Questa campagna è molto importante per noi, non solo per il sostegno finanziario ai nostri operatori clandestini che lavorano in situazioni estremamente difficili, ma anche per il rinnovarsi dell’amicizia e delle relazioni con la CISL e con l’ISCOS. […] Speriamo che questa iniziativa continui poiché è di fondamentale importanza rafforzare il nostro difficile lavoro che ha l’obiettivo di permettere alle persone di organizzarsi e promuovere i diritti dei lavoratori nel paese”.