In Africa le donne sono la spina dorsale dell’economia ma molte di loro sono senza terra La Cooperazione italiana, in collaborazione con le Ong Iscos, Terranuova e Re.te sostiene i diritti delle donne e la sicurezza alimentare nel paese del Sahel
di Vincenzo Giardina
Se il diritto alla terra fosse riconosciuto anche alle donne, nel mondo ci sarebbero 150 milioni di affamati in meno. A ricordarlo è stato di recente il commissario europeo per la Cooperazione e lo sviluppo internazionale, Neven Mimica, in un convegno promosso insieme alle agenzie specializzate dell’Onu, concordi nel sottolineare che la nuova frontiera del cambiamento deve essere l’Africa. Un continente in cui le donne, come confermato da stime della Fao, costituiscono addirittura il 60 per cento delle braccia nei campi: un primato mondiale, senza confronti né in America Latina (20 per cento) né nell’insieme dei paesi in via di sviluppo (45 per cento). Si tratta, comunque, di un dato da leggere incrociando altre statistiche: solo in un caso su cinque, infatti, gli appezzamenti sono proprietà di coltivatrici, che pure lavorerebbero in media 13 ore in più la settimana rispetto agli uomini.
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Diritto alla terra e pari opportunità in Mali
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