Gli scontri violenti fra gruppi armati e forze governative hanno obbligato circa 1,8 milioni di persone ad abbandonare le proprie case. Centinaia di migliaia di questi sfollati interni necessitano di assistenza e l’avvicinarsi dell’inverno mette ancora di più a rischio la loro già drammatica situazione.
Sono spaventose le condizioni in cui vivono gli sfollati Iracheni costretti a fuggire dalle loro città messe a ferro e fuoco dalle milizie dell’ISIS a partire dai mesi scorsi. Più di 500.000 sfollati hanno occupato la sola area della città di Erbil, nella zona libera della Regione Autonoma del Kurdistan, condizionando in modo significativo la vita delle comunità ospitanti.
Privi dei propri effetti personali e sradicati dalla loro vita e dalle loro case, gli sfollati sopravvissuti sono profondamente segnati dalla paura, dalla perdita di fiducia e da traumi fisici e psicologici. Le donne ed i bambini sono le categorie più vulnerabili ed è necessario sostenerli alla resilienza, aiutando in particolare le donne al recupero della dignità dopo i numerosi soprusi subiti, ed i bambini al recupero della normalità e della serenità attraverso attività ricreative ludico-sportive.
Per sostenere le popolazioni colpite ISCOS insieme a FOCSIV, Movimento Cristiano Lavoratori, MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e Azione Cattolica ha costituito una “Alleanza per il Kurdistan” con lo scopo di realizzare un intervento volto all’organizzazione di numerose attività di supporto e alla fornitura di materiale di prima necessità, per garantire assistenza e integrazione.
Nello specifico, sono previste attività di animazione e svago per 1.740 bambini ospitati nei luoghi di accoglienza ad Erbil, con particolare attenzione ai bambini non accompagnati o portatori di handicap; sono previste poi attività di sostegno psicologico per ragazzi ed adulti, al fine di migliorare la loro condizione e la loro inclusione nella società.
Un progetto che non è privo di difficoltà, come è facile aspettarsi in una simile situazione e come sottolinea anche Terry Dutto, inviato FOCSIV per le emergenze umanitarie in Kurdistan:
«Fortunatamente – racconta Terry – il progetto è realizzato in stretta collaborazione non solo con enti internazionali per la tutela dell’infanzia come l’UNICEF, ma anche con le autorità locali, le comunità ospitanti e la Chiesa locale, attraverso il grande impegno del padre rogazionista Jalili Jako e degli altri parroci e vescovi locali. Da non sottovalutare poi, le condizioni in cui si sono ritrovati anche gli abitanti di Erbil che hanno dovuto affrontare l’ondata in massa degli sfollati, accogliendoli in scuole, edifici pubblici e case, fornendo loro anche beni di prima necessità e supporto di ogni genere. Ciononostante, fa notare Terry, gli sfollati hanno ancora bisogno di tantissime cose, dal sale per condire il riso, alle pentole per cucinarlo, alle coperte per far fronte al freddo imminente, ai pannolini per i bambini e agli assorbenti per le donne. »
Il 19 ottobre 2014 ha avuto il via la campagna EMERGENZA KURDISTAN: NON LASCIAMOLI SOLI per la raccolta dei fondi necessari a realizzare l’intervento.
Fai click sull’immagine per andare al sito della campagna
NB
il testo dell’articolo è tratto dai post pubblicati sul sito FOCSIV
foto di Chris De Bruyn (Flickr – Creative Commons)
Alleanza per il Kurdistan. ISCOS insieme a FOCSIV e ad altre organizzazioni laicali cattoliche per gli sfollati di Erbil.
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